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Trippa, ribollita e acquacotta, i piatti simbolo della cucina povera in Toscana

Durante la vostra vacanza presso la Pieve Marsina, e la Ripostena, che si trova in località Argenina, a Gaiole in Chianti, in provincia di Siena, in Toscana, potrete assaggiare trippa, ribollita e acquacotta, i piatti simbolo della cucina povera in Toscana.

TRIPPA ALLA SENESE

La trippa alla senese è un piatto ricco e succulento, tuttora molto apprezzato, a dispetto della sua origine povera. Realizzato con le interiora del bovino, si cuoce in casseruola insieme ad un trito di verdure, di solito sedano, aglio, carota, soffritto in olio extravergine di oliva. La trippa è una ricetta diffusa in tutta Italia con diverse varianti a seconda delle zone e la trippa senese si caratterizza per l’aggiunta di salsiccia sbriciolata e peperoncino, a metà cottura si aggiunge il vino, che può essere bianco o rosso, e il passato di pomodoro. La cottura è lunga per permettere al piatto di insaporirsi. Operazione oggi facilitata dal fatto che la trippa spesso è prebollita dopo la macellazione. A fine cottura si insaporisce ulteriormente con una dose generosa di Pecorino delle Crete grattugiato. La trippa si serve ben calda!

Ribollita foto blog.giallozafferano

RIBOLLITA TOSCANA

La Ribollita è uno dei piatti simbolo della cucina toscana. Un piatto adatto alla stagione fredda, ha un origine povera e contadina. Questo piatto nasce nel medioevo quando i più poveri facevano bollire gli avanzi di pane, erbe selvatiche e talvolta un po’ di carne. Più recentemente i contadini preparavano questa zuppa il venerdì, senza carne, ma con solo pane raffermo, legumi e verdure. Veniva preparata in quantità e ribollita nei giorni successivi, così che la stessa preparazione serviva per più pasti. Con successive bolliture però il piatto acquistava ancora più sapore, ecco che la ribollita diventa una pietanza “ufficiale” apprezzata da tutti e arriva fino a noi. Oggi la ribollita si prepara prevalentemente con cavolo nero, cavolo verza, fagioli, cipolla, patate, carote, pane toscano raffermo, patate, olio extravergine.  Ci sono delle varianti a seconda delle zone, e le verdure possono cambiare, del resto, come tutte le zuppe e le minestre, venivano preparate con gli ingredienti a disposizione di volta in volta.

ACQUACOTTA

Anche l’acquacotta è una minestra di origine contadina. Originaria della maremma toscana, è un piatto realizzato con ingredienti semplici. In origine si trattava semplicemente di erbe selvatiche bollite in acqua, diverse a seconda della zona e della stagione. Oggi potrete gustare un’ottima acquacotta preparata con cipolle, sedani, carote, bietole e passato di pomodoro. Una volta preparata la base di verdure si aggiunge l’acqua bollente. In alcune zone della toscana si possono aggiungere anche i fagiolini. Oggi l’acquacotta viene servita bollente, con una ciotola per ogni ospite, nella quale si aggiunge un uovo, e si condisce con olio extravergine di oliva e pecorino. Si accompagna con pane toscano abbrustolito. L’acquacotta è una pietanza perfetta per i freddi giorni invernali, che dalla sua origine semplice e povera si è trasformata in un piatto gustoso e nutriente.


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