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I sapori decisi e i piatti tipici della Tuscia

Durante uno splendido soggiorno presso la Tenuta di Santa Lucia, che si trova a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo, nel Lazio, potrete assaporare i sapori decisi e i piatti tipici della Tuscia.

Raviolacci Porcini e Tartufi

Questa ricetta tradizionale del Lazio, ci porta i sapori dell’autunno, e i Raviolacci con Porcini e Tartufi sono una vera specialità gastronomica. La base dei raviolacci si realizza con sfoglie di pasta fresca all’uovo, mentre il ripieno si prepara con degli ottimi funghi porcini freschi  tagliati sottili e soffritti con aglio, sfumati col vino bianco e uniti alla ricotta fresca. Una volta creati i fagottini con il ripieno, e bolliti, i ravioli si possono condire semplicemente con burro e salvia saltati in padella e una spolverata di tartufo bianco. Un altro abbinamento molto amato per questi ravioli è la salsa alle noci, preparata con olio, aglio,  sale e pepe, tutto frullato fino ad ottenere una salsa cremosa e versata sulla pasta, si termina con scaglie di tartufo. Un primo piatto prelibato e succulento!

Bigoli all'amatriciana

Bigoli all’amatriciana

 Bigoli all’Amatriciana

La pasta all’amatriciana, è conosciuta in tutto il mondo, e i bigoli all’amatriciana sono una ricetta originaria del Lazio che ben rappresenta la creatività gastronomica di questa regione. La ricetta nasce ad Amatrice, in provincia di Rieti, dove era più comunemente chiamata Matriciana. Era il piatto dei pastori che vivevano sulle montagne, e veniva preparato con pecorino, pasta, guanciale e strutto. Oggi esistono molte varianti, ma una vera Matriciana si prepara con il guanciale di Amatrice, ingrediente indispensabile che conferisce il sapore delicato al piatto.  Il guanciale si taglia a strisce sottili e si soffrigge in padella con un cucchiaio di strutto e il peperoncino, si aggiunge il pomodoro e gli spaghetti al dente, quindi si aggiunge poco a poco il pecorino di Amatrice, dal sapore delicato e non salato. Non è facile seguire il procedimento e ottenere una Matriciana a regola d’arte, ma potrete gustarla qui nel Lazio!

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Stufato di Cinghiale foto voglia-di

Stufato di Cinghiale

Lo Stufato di cinghiale è un secondo piatto di selvaggina dal sapore deciso, cucinato secondo una ricetta tradizionale molto conosciuta nel Lazio e che ben si adatta alle fredde giornate invernali. Per preparare uno stufato in piena regola occorre naturalmente dell’ottima carne di cinghiale, animale selvatico da sempre diffuso in queste zone. La carne tagliata a pezzi si lascia macerare per una notte intera con vino rosso, carota, cipolla e sedano, questa operazione serve ad ammorbidire la carne, renderla più digeribile  e togliere parte del sapore e dell’odore troppo intenso della selvaggina. Il giorno dopo si toglie la carne e la maceratura si butta via. Quindi il cinghiale si cuoce in tegame con altre carote, cipolle e sedano e si lascia rosolare per bene, quindi si aggiunge un po’ d’acqua o di brodo e si lascia cuocere per circa tre ore, finché la carne sarà tenera.  Al termine della cottura gusterete un piatto eccezionale e prelibato.  Il sughetto che si ottiene con lo stufato, è un delizioso condimento da utilizzare per condire la pasta e avere un primo piatto abbinato, il tutto accompagnato con un buon vino rosso.


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