Un soggiorno presso B&B Il Maestro vicino al centro di Verona vi permetterà di apprezzare il Veneto, terra di prelibatezze enogastronomiche.
Bollito con la pearà
La pietanza per eccellenza nel veronese da mangiare in occasione delle grandi feste è certamente il bollito di carni miste con la pearà.
La pearà è, in sostanza, una salsa molto gradevole preparata a base di raffermo pane grattugiato, di brodo e di midollo di bue. Il suo sapore delicatissimo è reso piccante con una aggiunta abbondante di pepe. Viene servita, generalmente, accompagnata da un delizioso vino rosso Valpolicella.
Sebbene siano ignote le origini di questa ricetta, una tipica pietanza povera e contadina, secondo la tradizione, sarebbe stata ideata dal cuoco presso la corte della Regina Rosmunda, il quale desiderò in tal modo alleviarla dalla cupa libagione, quando Rosmunda fu costretta da Alboino, Re longobardo e suo marito, a bere da un calice che era stato ricavato dal cranio di Cunimondo re dei Gepidi e padre, appunto di Rosmunda, ucciso dallo stesso Alboino in battaglia.
Comunque, oggigiorno la preparazione del bollito di carni miste con la pearà si modifica da località a località, e si diversifica perfino nei vari nuclei di famiglie, portando quindi, alla esecuzione di numerose varianti.
Pastisada de caval
Per una leggenda che è particolarmente trasmessa nella cultura popolare, questa ricetta antichissima tipica veronese risalirebbe al quinto secolo dopo Cristo, e più precisamente al 30 settembre del 489.
In quel giorno fu, infatti, nelle campagne nelle vicinanze della città di Verona fu combattuta una battaglia furiosa che vide contrapposti Odoacre il re d’Italia e Teodorico il re degli Ostrogoti. Alla fine dello scontro, che per la cronaca fu vinto da Teodorico, sul terreno rimasero migliaia di cavalli.
Il popolo, che era stremato dalla fame, andò prontamente a recuperare le carni per poter far provvista. Per poter contare a lungo su questo grande quantità di cibo, la carne fu tagliata e venne lasciata in macerazione nel vino rosso e con abbondanza di spezie e di verdure.
La susseguente cottura, che avvenne a fuoco lento, produsse la scoperta di questo delizioso piatto, la cui ricetta è stata tramandata di generazione in generazione per poi poter giungere fino ai giorni nostri.
Risotto all’Amarone
Una delle maggiori eccellenze riguardanti la viticoltura europea, è sicuramente l’Amarone della Valpolicella, un vino rosso secco passito di enorme pregio a Denominazione di Origine Controllata e Garantita e che è prodotto unicamente nella zona, appunto, della Valpolicella che si trova in provincia di Verona.
Conseguito tramite l’appassimento di uve molto selezionate e che vengono ad essere conservate per quattro mesi in fruttai, con un successivo raffinamento in botte per un minimo di 2 anni. È un vino molto longevo. Ha un colore che è un rosso molto intenso ed una profumazione che ricorda le spezie, il tabacco secco e la frutta passita.
Il suo sapore è gradevolmente fruttato e di chiara fragranza, con un corpo vigoroso e pieno. Se lo si utilizza in cucina insieme ad un ulteriore prodotto d’eccellenza del terra scaligero qual è il riso Nano Vialone Veronese IGP, si otterrà un prelibato risotto, il quale è uno dei piatti principali dei vari ottimi ristoranti della città di Romeo e Giulietta, cioè Verona.