Il delizioso Maso di Villa Relais, che si trova in Veneto, a Susegana nelle Colline del Prosecco in provincia di Treviso permette anche di potersi dedicare alla scoperta del primato dei sapori veneti, offerti da una eccezionale tradizione enogastronomica.
Radicchio rosso di Treviso con polenta e soppressa
Conosciuto a livello nazionale, apprezzato a livello internazionale, il tipico radicchio rosso di Treviso, è un primato dei sapori veneti. In antichità la cottura della soppressa e la rosolatura del radicchio avveniva nello stesso tegame al fine di non disperdere il gustoso grasso proveniente dal salume.
Ovviamente la verdura in questo caso non era unta con l’olio. Il sugo finale veniva inoltre ad essere caratterizzato dal contrasto dell’aceto e del lardo. Il solo peculiarissimo profumo è in grado di solleticare l’acquolina. È da gustare con della polenta e su piatti caldi. Una specialità dal carattere tipicamente invernale.
Fregolotta
La storia di questo spettacolare dolce veneto conosciuto con il nome di Fregolotta risale addirittura ai primi anni del Novecento. Soggiornando presso il gradevole e delizioso Maso di Villa Relais, che si trova in Veneto, a Susegana in provincia di Treviso, consentirà di andare alle radici di questo speciale dolce.
Il termine veneto fregola, in italiano briciola, indica la caratteristica principale di questo rinomato dolce. La fregolotta fu ideata da un fornaio originario di Padova, che si trasferì in un paesino del trevigiano, ove, insieme alla sorella aprì una piccola trattoria e un forno a legna.
Una cara amica della sorella le aveva rivelato questa segreta ricetta in uso presso la casa dei ricchi signori dove la ragazza lavorava. Per confezionare questo dolce il fratello utilizzò burro, farina, uova e aromi naturali. Una volta cucinato nel forno a legna all’inizio venne servito solo nella locanda.
Ben presto la fama crebbe e, quindi, per la preparazione di questo delizioso dolce fu necessario l’apertura di un piccolo laboratorio. In poco tempo la fregolotta divenne celebre in tutto il Veneto. Vi sono oggi numerose ricette che suggeriscono la preparazione di questa tradizionale torta veneta e ogni ricetta presenta una sua particolare variante.
Pinza
Al centro della cucina veneta vi è tradizionalmente la farina di granoturco, la quale non è utilizzata esclusivamente per fare la polenta, alimento con il quale un tempo si sostentavano le famiglie contadine per tutta la durata dell’inverno, ma era utilizzato anche per preparare dei dolci, come appunto la Pinza.
La parola ha una chiara derivazione dal latino pinzus, cioè imbottito, pigiato. E in effetti la Pinza non è altro che una squisita torta che viene ad essere imbottita di quanto di più ghiotto possa offrire una dispensa invernale: semi di finocchio, zucca, scorza di arancia, uva passa, noci, fichi secchi e, ovviamente, un buon bicchierino di grappa.
Ogni famiglia porta la sua versione quando, il 5 di gennaio, si radunano intorno ai Panevin. Sul territorio alla sinistra del fiume Piave si potrà gustare la pinza lievitata, mentre il territorio che si trova alla destra del Piave offre la versione non lievitata.
Tiramisù – nato a Treviso
Avendo l’occasione di poter trascorrere un piacevole soggiorno presso il Maso di Villa Relais, che si trova in Veneto, a Susegana in provincia di Treviso, non si può non andare nel luogo quale venne tenuto a battesimo uno dei più celebri dolci, il Tiramisù.
Infatti, come è stato legalmente sancito dalla Accademia Italiana della Cucina, il Tiramisù uno, dei dolci italici più famosi anche nel resto del mondo, ebbe le sue origini presso il ristorante di Treviso Alle Beccherie nel 1962. Negli ingredienti utilizzati per la sua preparazione è possibile constatare la sua originalità.
La sua ricetta prevede savoiardi, mascarpone, caffè e zabaione. A dispetto, quindi, delle numerose versioni che sono sorte nel tempo, il Tiramisù ha la sua origine a Treviso. Nel libro “Il ghiottone veneto” viene, dal gastronomo Giuseppe Maffioli, descritto quello che è considerato l’antenato del Tiramisù. Leggendo il libro, infatti, vi è un pasto nel quale si narra delle tradizionale consuetudine di gustare lo zabaione unitamente ai baicoli, un tipo di biscotto secco, e con la panna montata.